[TESTO DA MODIFICARE] Campo elettrico e magnetico producono induzione di corrente elettrica nell’organismo in modo differente. È la sommatoria di queste correnti indotte che produce una serie di squilibri. Diversi studi condotti hanno dimostrato la nocività dei campi elettromagnetici sia in bassa che in alta frequenza. Leucemie infantili, tumori del sistema nervoso, tumori mammari ed altro sono le patologie indicate da organismi internazionali come possibili conseguenze dovute a questa forma d’inquinamento.
Elettrodotti, ripetitori per telefonia cellulare (stazioni radio-base), motori elettrici, trasformatori ed altre apparecchiature producono campi elettromagnetici talvolta superiori ai limiti consentiti. Le classi di cancerogenicità sono quattro: 1, 2, 3, 4 con livello di rischio decrescente in termini di probabilità da parte dell’uomo di contrarre il cancro. La classe 2 è stata sdoppiata in una sotto classificazione. La 2A riguarda le sostanze probabili cancerogene, mentre la 2B riguarda le sostanze possibili cancerogene.
I campi elettromagnetici a radio frequenza, così come i campi a bassa frequenza, sono stati inseriti
in classe 2B. L’Unione Europea ha emanato già nel 1999 una raccomandazione agli stati membri per l’adozione di un quadro comune di norme per la protezione del pubblico dall’esposizione a campi elettromagnetici. Nel 2004 ha stilato una direttiva che obbliga al controllo dei valori elettromagnetici di tutti i posti di lavoro. La raccomandazione è stata sottoscritta da quasi la totalità dei paesi comunitari.